Durante i viaggi che ho fatto al centro del mio sguardo c’è sempre stata la
donna, capace di esprimere il suo patrimonio interiore con grande
riservatezza e protezione attraverso i gesti del quotidiano, la cura della casa
e delle persone della famiglia.
Ho iniziato quindi a dedicarmi all’immagine femminile, realizzando dei
copricapi ispirati alle donne africane che portano tutto in testa, cercando di
cristallizzare in una forma il gesto di avvolgersi dei tessuti sul capo come
base per quello che trasportano.
Ho raccontato così la bellezza e la cura con cui le donne di altre culture si
drappeggiano i turbanti in testa, come se si trattasse di una danza.
E ho chiamato questa ricerca: “Cosa hanno in testa le donne”:
Nei miei turbanti-contenitori, trasformati in sculture, ho messo tante cose a
rappresentare i segni e le tracce di pensieri e desideri non espressi, come se
ognuno dei copricapi raccontasse uno dei tanti modi in cui una donna crea la
propria vita privata come un’opera d’arte.